Viaggio in Israele

Il viaggio in Israele è stato desiderato per molto tempo. L'occasione è arrivata nel momento in cui un mio amico italiano ha deciso di sposarsi in Israele e così non ho perso tempo, in pochi giorni avevo acquistato il biglietto aereo e accompagnata dai miei genitori, visto che l'amico è in comune, sono partita! Partenza poco dopo le 15 per Malpensa... con un bel po' di traffico in autostrada e un po' di paura di non arrivare in tempo per il volo... ma alla fine tutto si è risolto per il meglio. Una volta completato lo check-in, mi sono diretta verso il gate per l'imbarco e lì ho appreso che ci sarebbe stato un ritardo di circa 15 minuti, il che ti sorprende non poco dal momento in cui la compagnia aerea in questione era la Swiss e almeno da loro uno si aspetta la puntualità; si vede che gli svizzeri non sono più quelli di una volta. Comunque, a parte questo tutto è filato liscio, lo scalo a Zurigo, qualche ora di attesa (un po' noiosa in quanto era venerdì sera tardi e l'aeroporto era ormai deserto... mi sono dovuta consolare con la fantastica cioccolata svizzera) e poi finalmente la partenza, alle 22.45, per Tel Aviv.

Tel Aviv
Tel Aviv
Mar Morto
Mar Morto
Gerusalemme
Gerusalemme
Bandiera Israeliana
Bandiera Israeliana

Passo relativamente spesso qui, per ricordarmi questo bel viaggio che ho intrapreso più di 10 anni fa (scrivo nel febbraio di 2020). In effetti, me ne sono accorta che l'anno del viaggio non è stato esplicitato da nessuna parte e visto che la mia memoria è sempre più occupata con gli altri dati, a volte faccio fatica anche io a ricordarmi la data. Pertanto, ho deciso di individuare il periodo trascorso là: tra 19 e 28 settembre 2008 (ma quanto ero giovane allora). Inserendo questo piccolo paragrafo, posso sostenere che ho fatto anche un aggiornamento. Un signore, molto severo a proposito, sarà sicuramente contento e fiero di me.

Ho scritto quanto sopra, proprio un anno fa: adesso è sempre febbraio, ma quello del 2021. Pochi giorni dopo è iniziata la pandemia di coronavirus anche da noi. Questo anche si riferisce ovviamente alla Cina, visto che eravamo precursori per quanto riguarda il resto del mondo. Non eravamo molto fieri (ci chiamavano anche untori), ma gli eventi sono andati come al solito, in modo altalenante: a volte sembravamo i peggiori, ma dopo qualche mese diventavamo i migliori. Non si capiva, e non si capisce nemmeno oggi, come e perché, ma quello che è sicuro che si tratta di una malattia molto strana. Anche quelli di Israele avevano dei momenti particolarmente brutti.

Più di una volta erano tra quelli messi peggio e applicavo dei lock-down molto duri. La loro opposizione interna, composta dai religiosi ortodossi, faceva di tutto per non dover rispettare le regole. Per loro, tali regole erano contro la volontà di Dio. Adesso sono all’avanguardia per quanto riguarda la vaccinazione. Hanno già protetto più di metà della popolazione e sembra che questa dia degli ottimi risultati. Gradualmente tolgono le restrizioni a tutti quelli che si sono vaccinati e che possiedono una specie del passaporto anti-covid. Non posso che tifare per loro, con tutto il cuore. Purtroppo, la speranza che anche noi possiamo imparare da quelli che sono meglio di noi mi ha lasciato da tanto tempo.